Apple Music: i 100 migliori album

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Blue

Joni Mitchell

16

Intima ma universale, un’esplorazione dell’amore e della perdita.

Quando compose il quarto album, Joni Mitchell aveva ormai da tempo superato la dimensione della provincia canadese e della scena folk di Toronto per diventare un’istituzione del Laurel Canyon, nonché la cantautrice preferita di giganti del genere come Graham Nash (col quale aveva una relazione e che fu probabilmente l’ispirazione per ‘My Old Man’ e ‘A Case of You’), David Crosby (che ne aveva prodotto il debutto discografico), Leonard Cohen e James Taylor.

Sorta di cronaca riflessa del passaggio da un vecchio a un nuovo amore, Blue prese forma in un momento di transizione personale, immediatamente successivo alla fine della storia con Nash e in coincidenza dell’inizio dell’infatuazione per Taylor. E se offre uno sguardo nei recessi del cuore di Mitchell in quel periodo, il disco è un’immersione nella sfera dei sentimenti e del lutto, nel senso più ampio del termine: basti pensare a ‘Little Green’, un’ode alla figlia che aveva dato in adozione e che avrebbe svelato al mondo solo negli anni ’90. Il capolavoro della consacrazione dell’artista venuta dal nord è la prova di un talento straordinario, ma anche la testimonianza del coraggio di condividere col pubblico le sue verità più profonde e private.