Straordinari scorci di strada intrisi di marijuana, vetriolo e g-funk.
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The Chronic è un inimitabile condensato di visioni a base di cannabis, rime caustiche e vibrazioni g-funk, un sottogenere dell’hip-hop della West Coast creato da Dr. Dre ottimizzando alcune tra le sonorità più eccentriche e innovative che avevano segnato gli anni della sua formazione. A impreziosire l’impianto strumentale plasmato dal musicista californiano, le barre di una fenomenale squadra di MC in ascesa accomunata dal desiderio di farsi largo nella scena. Compreso, naturalmente, un giovane Snoop Dogg.
“Si avvertiva una grande tensione in studio. C’erano i Bloods da una parte e i Crips dall’altra. Ma era uno stimolo per la creatività”.
Con un titolo mutuato da una pregiata qualità di marijuana, l’album passa in rassegna posse track dai toni fortemente competitivi (‘Deeez Nuuuts’, ‘Stranded On Death Row’), efficaci spaccati di esistenza ai margini della legalità (‘Let Me Ride’, ‘Nuthin’ But A “G” Thang’), una manciata di riflessioni sui pericoli della vita di strada ed espressioni di solidarietà nei confronti della comunità afroamericana (‘Lil’ Ghetto Boy’, ‘A N***a Witta Gun’). Persino un’innegabile dose di misoginia (‘Bitches Ain’t Shit’) contribuisce a definire l’essenza di un progetto che incarna tutto ciò che ha reso celebre la Death Row Records: un’inesauribile fucina di talenti artefice di un immaginario street rap unico nel suo genere.