Le corde della chitarra scandiscono un classico che fonde passato e futuro.

Are You Experienced
The Jimi Hendrix Experience
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Proprio come accade in gran parte delle opere di fantascienza, gli attributi futuristici del disco di debutto di Jimi Hendrix, per esempio l’utilizzo del feedback e di un certo immaginario per creare una dimensione onirica, vengono accompagnati da una sensazione di familiarità. Lungi dallo sperimentare con la classica moderna come facevano i Beatles e dal ricorrere ad articolate orchestrazioni pop in stile Beach Boys o ai mood caleidoscopici tipici dei Pink Floyd, l’artista ha preso le sonorità semplici e viscerali di Muddy Waters e Little Richard, che ne hanno scandito l’educazione musicale, e le ha trasformate in qualcosa di nuovo. In questo modo, si è fatto precursore di quella psichedelia Black raccolta da Prince e dagli OutKast, nonché di ogni successiva incursione in ambito blues.
Fra tutti gli album di fine anni ’60 costantemente incensati nei decenni successivi, Are You Experienced è uno dei pochi a mantenere una verve vitale e dinamica. Dopotutto, se il pop del XXI secolo è puntellato di brani canticchiabili da circa tre minuti e mezzo, il merito è da attribuire anche all’energia del rivoluzionario chitarrista, che aveva infuso lo stesso carattere nelle sue canzoni 50 anni prima.