Un’eclettica pietra miliare che immortala un Elton John in stato di grazia.
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Dopo essere passato dalle sontuose orchestrazioni di ‘Your Song’ e ‘Levon’ alle cadenze sfrenate di ‘Honky Cat’ e ‘Crocodile Rock’ in meno di tre anni, Elton John decise che era il momento giusto per dare alle stampe un’opera monumentale, capace di sintetizzare tutti i suoi impulsi musicali. Il doppio LP Goodbye Yellow Brick Road confermò non solo il suo imprevedibile eclettismo, ma anche la disponibilità da parte del pubblico a seguirlo in qualsiasi percorso avesse deciso di seguire. Il risultato fu il suo apice commerciale e di critica, un album che a primo impatto potrebbe sembrare un’antologia di hit.
La sequenza di apertura rappresenta una sorta di rimando agli inizi e alla fase di maggior successo di una carriera stellare, abbinando oscillazioni musicali molto ampie con i testi sempre più cinematografici e concettuali di Bernie Taupin. Quintessenza del rock nell’era dell’FM, ‘Funeral for a Friend / Love Lies Bleeding’ sfocia nel sentimentale e onnipresente omaggio a Marilyn Monroe di ‘Candle In the Wind’, prima di esplodere nel distintivo sfarzo di ‘Bennie and the Jets’. Molti brani, come la malinconica title track o ‘Saturday Night’s Alright (For Fighting)’, sono diventati veri e propri standard, mentre altri non sono riusciti a raccogliere le attenzioni che avrebbero meritato, probabilmente a causa dell’enorme quantità di materiale di altissimo livello che caratterizza questo lavoro.