Apple Music: i 100 migliori album

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The Marshall Mathers LP

Eminem

80

Un disco provocatorio e magnetico, progettato per fare arrabbiare il mondo.

Per ammissione dell’autore stesso, The Marshall Mathers LP ha rappresentato un picco della carriera di Eminem. Se l’uscita del leggendario The Slim Shady LP dell’anno precedente aveva già portato il rapper al centro dell’attenzione, qui le provocazioni si facevano ancora più pungenti (vedi le rime violente di ‘Kim’) e i momenti maggiormente orecchiabili avevano i crismi del miglior pop d’inizio millennio (‘The Real Slim Shady’). E chi pensava che non fosse in grado di affrontare tematiche complesse in modo straordinariamente empatico venne prontamente smentito da ‘Stan’, un lucido ritratto di quotidiana disperazione capace di rivaleggiare per intensità con un pezzo di Springsteen.

“Rappo per essere il miglior rapper… quando ti spingi a questi livelli, è così che favorisci la grandezza”.

Eminem

Ma nell’album l’MC sembra anche remare contro se stesso, utilizzando parole omofobe per insultare chi osava criticarlo. Simili espedienti offuscano il messaggio che voleva lanciare, ovvero quello di essere diventato un capro espiatorio per distogliere l’interesse da problemi più grandi. “Wasn’t me, Slim Shady said to do it again. Damn, how much damage can you do with a pen?” [“Non è colpa mia, Slim Shady mi ha detto di farlo di nuovo. Maledizione, quanti danni si possono fare con una penna?”], rappa in ‘Who Knew’ riferendosi all'immaginario giovane artefice di una sparatoria a scuola. Un anno prima, aveva dichiarato che era stato Dio a mandarlo per dare fastidio al mondo: The Marshall Mathers LP l’ha senza dubbio avvicinato al raggiungimento dello scopo.